venerdì 22 gennaio 2010

Nuova iscrizione di Lemnos, isola greca dell’Egeo nord orientale

La Scuola Archeologica Italiana di Atene (attiva fin dal 1926), nel corso degli scavi dell’Eforia al teatro di Efestia, come ebbe a dichiarare il suo direttore, il prof. Emanuele Greco, nel Notiziario, Anno V, n° 2, ottobre 2006 – marzo 2007 «annuncia la recente scoperta di una “compagna” della stele di Kaminia».

Nell’abstract, ad essa dedicato dal prof. Carlo de Simone1, si rileva come: «la nuova iscrizione tirsenica di Efestia si presenta incisa frontalmente sullo zoccolo rettangolare rialzato […] sostenente direttamente l’oggetto/anathema oggi perduto, zoccolo misurante cm. 50 di lunghezza e cm. 13,05 di altezza».

Il de Simone aggiunge che l’iscrizione, realizzata bustrophedon, è disposta su due linee, essendo le lettere in numero di 26. Particolare che molto desta la curiosità di profani come noi, si rileva da quanto segue:

«Una caratteristica di questa realizzazione epigrafica consiste nel fatto che la prima riga testuale è propriamente, dal punto di vista della intenzione comunicativa, la seconda: il testo va letto indubbiamente bustrophedon partendo dal basso, appunto dalla seconda riga».

La stessa isola (sulla quale, lo ricordiamo, trovasi lo straordinario toponimo di Sardes (1) posto ad indicare propriamente un esistente villaggio) aveva restituito nel 1886, la ormai famosa stele di Kaminia, trovata inserita nel muro della chiesa di Sant’Alessandro. La stele rappresentava incisa la testa di un “guerriero” con in mano una lancia e due iscrizioni: la prima eseguita attorno alla testa del personaggio e la seconda lungo un margine della stele. Da una libera resa della stessa seconda iscrizione, si nota due volte, la menzione di un personaggio che viene chiamato Karales (2).

I numeri (1) Sardes ≡ Sardegna e (2) Karales ≡ attuale capoluogo della Sardegna, sono provocatoriamente posti ad indicare un possibile percorso di ricerca.

1 A. Archontidou, C. de Simone, E. Greco -2009- Gli scavi di Efestia e la nuova iscrizione “tirsenica”, in Scuola Archeologica Italiana di Atene, Tripodes 11, Estratto.


Mikkelj Tzoroddu

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